Queste bacche sono state protette nei secoli dalle popolazioni indigene, che le hanno fatte crescere nei posti più incontaminati e meravigliosi della Terra.

Alma Briosa ha fatto proprie le antiche tradizioni erboristiche di questi popoli e si è impegnata a tramandare questi segreti di bellezza creando la Linea Viso 4Bacche, pensata per migliorare l’aspetto e il tono di ogni tipo di pelle.

Le Bacche di Goji

Il poeta cinese Liu Yuxi (772-842 d.C.) descrive le incredibili, strabilianti, (quasi magiche) proprietà delle bacche di Goji nella sua poesia “Il Pozzo della giovinezza”:

 

“Un pozzo d’acqua fresca si trova dietro il tempio dei monaci,
una sorgente cristallina alimenta il pozzo e l’acqua possiede grandi poteri,
foglie verde smeraldo crescono lungo il bordo,
le bacche color rosso intenso brillano come rame,
i rami vigorosi come un bastone da passeggio,
la vecchia radice dalla forma di cane auspica buona fortuna,
il Goji nutre il corpo e lo spirito,
bevi dal pozzo e godi di una lunga vita.”

Da questa poesia nacque la leggendaria fama della bacche di Goji, considerate ormai in tutto il mondo le “Bacche della giovinezza” o “frutto della longevità” per il loro contenuto di antiossidanti, vitamine, Sali minerali.

Le Bacche di Maqui

Nel lontano XVI secolo, i Mapuche, popolo indigeno del sud America, discendente dagli Araucani, scoprirono ed utilizzarono probabilmente per primi le bacche di Maqui, sia nella loro alimentazione che per i loro rimedi curativi. L’integrazione del maqui nella loro alimentazione, donò ai Mapuche una struttura corporea, prestanza fisica ed una vitalità, sconosciuta ai primi conquistadores europei (la cui alimentazione era povera di vitamine ed antiossidanti).

Perfino Alexander Selkirk (a cui Defoe si ispirò per il suo robinson Crusoe) sopravvisse 4 anni da solo sull’isola Juan Fernandez, grazie all’utilizzo della bacche di Maqui.

Le Bacche di Açai

Nelle incontaminate foreste pluviali dell’Amazzonia, accanto al Rio delle Amazzoni, crescono le Palme Açai, le cui bacche vengono chiamate dagli Indios dell’Amazzonia (çai-çaì) “Frutto che piange”, per il portamento caratteristico dei frutti sui rami e per le abbondanti precipitazioni che si manifestano annualmente in quelle regioni.

Sono anche conosciute come “frutti della vita” dalle popolazione indigene, grazie alle sue notevoli proprietà nutrizionali ed al loro elevato potere antiossidante.

Le Bacche di Aronia

Gli Indiani d’America Potawatomi chiamavano l’aronia “sakwako’mînûn” o “sakwako’mînawûnj” e ne utilizzavano il succo per preparare un’infusione per il raffreddore. La corteccia e i frutti erano anche utilizzati per il loro potere astringente.

Oggi, grazie agli studi condotti su questi frutti, sappiano che sono ricche di antocianine, polifenoli dal potere antiossidante.