Guatemala e la Cultura Maya: alla scoperta di antiche tradizioni tra passato e presente

Il 2017 ci vede impegnati in un nuovo e appassionante progetto: quello di sviluppare un prodotto cosmetico con ingredienti provenienti dal Sud America, unomaggio alla cultura Maya il cui ricavato servirà per finanziare un progetto della ONG Fratelli dell’Uomo, per favorire l’emancipazione femminile attraverso lacoltivazione di erbe medicinali in una piccola comunità rurale Maya in Guatemala. Perché, anche se la parola Maya ci fa pensare a meravigliose piramidi e civiltà scomparse, la cultura Maya ed il popolo Maya esistono tutt’ora e noi vogliamo chequeste persone possano migliorare la loro qualità di vita e mantenere integra la loro identità culturale attraverso un lavoro che si ricolleghi profondamente alleloro tradizioni erboristiche, curative e sociali. Il nuovo prodotto verrà presentato a SANA 2017, e ci auguriamo che possa piacere e appassionare i nostri consumatori così come questo progetto haappassionato noi e ci ha fatto sentire più vicini a queste donne e a questa comunità che vive così distante da noi, ma che ormai portiamo nel cuore. Ed ora, vogliamo parlarvi un po’ di loro, della civiltà Maya, e di come la loro affascinante cultura, attraverso la storia, è sopravvissuta per giungere fino a noi oggi.

 

La civiltà Maya sorse intorno al 250 d.C. e iniziò il suo declino dopo il 900 d.C.

Il popolo Maya vive nelle pianure dell’America Centrale, in quelle zone che oggi fanno parte del Sud del Messico, del Guatemala, del Nord del Belize, della parte Ovest dell’Honduras e di El Salvador.

Il popolo Maya viveva e vive tutt’ora in armonia con la natura: i Maya hanno sempre creduto nell’idea del “ch’ulel” o “forza vitale” e pensavano che essa fosse ovunque ed in ogni cosa: nelle montagne, negli animali, nelle piante, nelle persone…e credevano che tutti fossero connessi attraverso questa forza divina.

Avevano ed hanno un senso della Spiritualità molto forte e la Natura che li circonda è da sempre sia la fonte di energia divina e spiritualità, sia la fonte di rimendi curativi.

 

Nella cultura Maya assumevano quindi un ruolo importantissimo gli “Ah-men”, o, letteralmente, “colui o colei che sa”, i curanderos o i guaritori, poiché erano gli unici a conoscere le proprietà curative delle piante nella foresta pluviale e i mezzi spirituali con cui utilizzarle.

Erano gli unici con il potere, l’esperienza e l’abilità di preparare rimedi che potessero curare il corpo, ma anche lo spirito. Perché se qualcosa non era in equilibrio, era compito degli ah-men rimettere le cose a posto, e se qualcuno soffriva di un qualche disturbo, non solo il suo corpo era afflitto, ma lo era anche il suo spirito.

Ancora oggi, la maggior parte di coloro che curano con le erbe hanno ottenuto le loro conoscenze da parenti più anziani o da vecchi ed esperti Ah-men.

E tutte queste conoscenze sono per la maggior parte conoscenza orali, che vengono tramandate di generazione in generazione.

Molte di queste tradizioni stanno andando perdute ma la cultura Maya è stata fonte inesauribile di conoscenze e competenze che sposavano insieme, mito, spiritualità, vita quotidiana e natura.

 

 

 

Il libro sacro “Popol vuh”, scritto nel linguaggio maya dei Quiches o K’iches è uno dei pochi testi della cultura Maya giunto fino ai nostri giorni.

Popol Vuh è una narrazione culturale che racconta la mitologia e la storia delle popolazioni di K’iche che abitano gli altopiani guatemaltechi a nord-ovest della città di Guatemala.

Il titolo si traduce come “Libro della Comunità”, “Libro del consiglio”, o più letteralmente come “Libro della gente”.

Nel libro si parla della creazione del popolo Maya (e del mondo in generale) e delle varie genealogie che seguirono gli antenati “divini”.

Il libro si apre con Xumucane e Ixpiyacoc, i nonni divini della mitologia Maya delle popolazioni di K’iche.

Sono considerati i più antichi di tutti gli dei del pantheon di K’iche e sono identificati da un certo numero di nomi in tutto il testo, riflettendo i loro ruoli multipli per tutto il mito della creazione maya.

In particolare, Xumucane è la divinità femminile, “colei che ha generato figli” mentre Ixpiyacoc è la divinità maschile.

Molti poteri si attribuiscono a Xumucane (o “Ix Chel”, per i Maya delle regioni Nord del Guatemala e del Belize) che è anche la dea della guarigione.

Le donne la pregano per garantirsi la fertilità e porta visioni di sogno a guaritori e tessitori.

Gli Ha-men svolgevano il loro lavoro di guaritori in perfetto equilibrio tra Natura, Divinità e Umanità.

 

 

Ad esempio, cercavano i cespugli di rose selvatiche, ne utilizzavano il decotto delle foglie e dei petali per bloccare l’emorragia del parto e ringraziavano la dea per la nuova vita giunta sulla Terra.

Oppure utilizzavano il decotto di Chenopodio per eliminare i vermi dall’intestino dei bimbi, rivolgendo sempre una preghiera alla dea per ottenere il risultato desiderato.

Spremevano il succo delle foglie di Amaranto per ottenere un rimedio contro l’anemia o bollivano le foglie usando il decotto per disinfettare le ferite.

Come tutti i guaritori, ringraziavano la pianta prima di raccoglierne le foglie e poi, con Compassione, Empatia, Saggezza e Preghiere curavano le persone che non stavano bene.

 

Le enormi conoscenze che questi anziani guaritori hanno accumulato nel corso degli anni, con la loro esperienza e l’esperienza di chi li ha preceduti è un bagaglio culturale di inestimabile valore.

Il rischio che tutto questo sapere possa andare perduto è sempre più alto, man mano che gli anni passano, i curanderos invecchiano, i giovani lasciano le campagne per le città e nessuno vuole più imparare “vecchi rimedi curativi” quando hanno a disposizione ospedali e medicine di sintesi chimica.

Ed è per questo che le comunità Maya che ancora esistono e che si aggrappano con forza e caparbietà alla loro identità cultura e alle loro tradizioni devono essere sostenute ed aiutate.

 

 

“Piante Medicinali contro la Povertà” è un progetto della ONG Fratelli dell’Uomo, di cui ci siamo convinti sostenitori, che mira a migliorare le condizioni di vita di una piccola comunità di Donne Maya K´iches nell’area di Totonicapàn (Guatemala) attraverso l’apprendimento di competenze per gestire attività di produzione agricola di erbe medicinali.

Fratelli Dell’Uomo fornirà a queste donne il sostegno economico e le competenze necessarie per emanciparsi coltivando piante medicinali tipiche della loro cultura, permettendo loro di vivere una vita dignitosa senza tradire la propria identità culturale.

Queste erbe medicinali verranno poi acquistate da una giovane azienda guatemalteca, partner dell’iniziativa, che mira al coinvolgimento di quante più famiglie Maya possibili nel proprio progetto, favorendo la diffusione dell’utilizzo di queste erbe ed inoltre lavorando queste materie prime a scopi cosmetici e fitoterapeutici.

Per queste famiglie “Il bosco è la farmacia della comunità” e grazie al supporto di Fratelli dell’Uomo e di noi di Alma Briosa, cercheranno di coinvolgere tutta la comunità nel processo di sviluppo, incoraggiando l’uso della cultura tradizionale e popolare per migliorare la vita economica della comunità rurale e favorire l’emancipazione femminile.

In questo modo, è la comunità stessa che organizza a livello locale il lavoro con le istituzioni e/o le aziende, permettendo ai cittadini di vivere in una società equa, inclusiva, sostenibile e solidale, mantenendo integro il tessuto sociale della comunità e soprattutto le antiche tradizioni culturali Maya.

 

 

In un passo del famoso libro sacro “Popol Vuh” si dice: “Tutti si alzano e nessuno è lasciato indietro”, e questa frase è molto significativa del desiderio, di queste comunità Maya, di muoversi all’unisono in un mondo che cambia, sostenendosi a vicenda ed evolvendosi senza perdere nessun membro della comunità e senza perdere la propria identità culturale.

 

Noi di Alma Briosa crediamo che sia fondamentale che queste antiche conoscenze non vadano perdute, ma che vengano tramandate e diffuse in tutto il mondo, per permettere a tutti di poter godere della saggezza dell’antico e saggio popolo Maya.

 

Speriamo di avervi incuriosito e vi aspettiamo a SANA 2017 per scoprire il prodotto dedicato al sostegno di questo bellissimo progetto in Guatemala!

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